The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

11 febbraio 2011

Incontri: Mariam e la conchiglia

Lungo la stupenda strada costiera panoramica che corre da Oualidia a Essaouira, disseminata di campi e semplici pascoli, s’incontrano spesso piccoli greggi di pecore o capre, qualche mucca e molti asini.
Il bestiame è sempre custodito da qualcuno, uomini o donne, spesso bambini i quali non attendono altro che il passaggio di qualche straniero per salutare con un sorriso, a volte chiedere una caramella, vendere qualcosa o ricevere qualche regalo, vestiti o anche solo una penna per scrivere.
Mariam, una bella bimba di 10/11 anni d’età, dai lineamenti berberi e gli occhi intensi, stava sola sul ciglio della strada con il braccio sollevato e la sua conchiglia in mano.
A differenza degli altri bambini ci è apparsa timida, meno insistente così che Sara ed io abbiamo deciso di fermarci. I suoi occhi si sono illuminati e dopo le essenziali presentazioni, utilizzando il poco francese che lei e noi conosciamo, Mariam ha timidamente offerto la sua bella conchiglia per 20 Dirham, meno di 2 euro. Da prima facciamo finta che sia troppo e poi ci viene l’idea di offrirle in cambio un paio di scarpe che da poco ho deciso di scartare e che, per il padre o il fratello della piccola berbera, potrebbero essere ancora utili. Mariam sembra tentennare un attimo, valutando l’entità dello scambio, poi sorride convinta solo a metà e accetta il baratto.
Inteneriti da tanta spontanea semplicità Sara ed io decidiamo di offrirle un secondo paio di scarpe, una penna per scrivere e alcune caramelle. Il volto di Mariam a questo punto s’illumina davvero e i suoi occhi profondi dimostrano che è contenta come  lo saranno anche i suoi genitori quando tornerà nella sua umile casa di campagna dimostrando di essere stata una brava venditrice.
Che la fortuna possa accompagnare la tua vita Mariam, dolce bimba berbera.

Mariam



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