Nell’atmosfera di Asilah, città culturale e artistica, “splendida e bianchissima città di villeggiatura, pervasa da un’atmosfera che ricorda quella di un’isola greca, dalla medina pulita come una cittadina della svizzera”, Hakmed non deve essere un’eccezione.
In una località famosa per il Moussem (Festival Internazionale della Cultura), le sue gallerie d’arte, e tristemente rinomata per Er-Raissouli, il temuto bandito, rapitore e irriducibile piantagrane degli inizi del ‘900, ladranculo da principio e poi assassino privo di scrupoli, una persona come Hakmed che parla arabo, francese, spagnolo, un po’ di italiano e inglese, non muore mai di fame.
Gli imbonitori in questa stagione sono meno ossessivi che durante l’affollata estate e la droga che sembra circolare a noi non è ancora stata offerta. Hakmed non è tra questi. Lui aspetta lungo la strada a ridosso dell’Atlantico e invita i camperisti a fermarsi nella sua area, forse unica alternativa rimasta ai due campeggi che ora, dice lui, sono chiusi. E’ convincente e logorroico, forse sincero, forse non completamente. Certo furbo e intelligente, come molti da queste parti.
Le sue informazioni finora sono state precise, veritiere e utili.
Grazie Hakmed, che in questo momento notturno riposi e vigili (forse) sdraiato nella tua baracca ai bordi del parcheggio.
L'area di sosta di Hakmed
I colori Assilah
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