The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

18 marzo 2011

Marrakech, un tuffo nell’umanità della Djemaa el-Fna

Il sole e il cielo azzurro terso del Marocco hanno accompagnato la prima giornata esplorativa di Marrakech dedicata alla Medina, agli immensi e variopinti souq e alla Djemaa el-Fna, la piazza per eccellenza della città, un tempo il luogo delle esecuzioni da cui le deriva il nome che significa “assemblea dei morti”. Oggi la piazza è un teatro di strada a cielo aperto dove gli incantatori di serpenti suonano l’oboe per ipnotizzare i cobra dalla bocca cucita (da denunciare al WWF), gli scooter sfrecciano pericolosamente ad ogni angolo comprese le viuzze dei souq, i venditori d’acqua in costume sbattono le tazze d’ottone invitando la gente a bere e i musicisti gnaoua dimenano le nappe dei fez per far sorridere la gente e spillare qualche moneta mentre i calessi trainati da cavalli cercano turisti da trasportare.
Al calar del sole la piazza prende energia e vita: un centinaio di piccoli ristoranti vengono montati e si preparano ad accogliere i clienti con i loro insistenti camerieri e le luci scintillanti mentre l’area si riempie di astologi, guaritori, danzatori del ventre travestiti da donna, cantastorie, dentisti con barattoli pieni di denti, donne e bambini che vengono deliziosi biscotti al cocco per 1 solo dirahm (meno di 10 centesimi di euro).
Per questo e altro la Djemaa el-Fna nel 2001 è stata dichiarata dall’UNESCO un capolavoro del Patrimonio orale e immateriale dell’Umanità. E a ragione.

















Per visualizzare le foto in dimensioni maggiori cliccare sull’immagine. Chi fosse interessato a vedere altre fotografie del viaggio ci chieda amicizia in Facebook cliccando qui : www.facebook.com/eliseo.oberti

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