The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

9 marzo 2011

Ouarzazate e la calma del lago

Vespa story, la storia infinita continua: a Boumalne du Dadès un anziano gommista, senza smontare nulla, usa la tecnica del “vermicello nero” infilando nel buco del pneumatico qualcosa che temporaneamente risolve il problema con un’esigua spesa.
Al nostro arrivo a Ouarzazate la ricerca di un nuovo pneumatico per la Vespa non ha avuto successo: nonostante le insistenze dei venditori e dei gommisti, un modello di codice di poco differente non si è rivelato adatto per dimensioni e larghezza. Mi devo fidare di più della mia logica incompetenza italiana da non addetto ai lavori che della presunta e illogica competenza degli addetti ai lavori marocchini. Tempo perso.
Speriamo di trovare il modello di pneumatico adatto al nostro arrivo a Marrakech tra alcuni giorni. Nel frattempo che Allah ce la mandi buona e non ci lasci a piedi con la Vespa durante le nostre escursioni nei dintorni di Ouarzazate, città che al primo impatto ci è piaciuta.
Anche il campeggio municipale non è affatto male: non troppo grande, non troppo piccolo.
La luce del tramonto sul lago vicino ha ridato energia ad una giornata un po’ troppo logistica.









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