Durante le oltre quattro ore di lenta strada non sempre in buone condizioni e inerpicata sui Monti del Rif, abbiamo apprezzato i paesaggi sia pur velati dalla foschia, attraversando sinistre e squallide cittadine (specie Bab Berret) rinomate per la produzione di cannabis. Nella zona del Rif c’è la maggiore superficie coltivata a cannabis di tutto il mondo e coinvolge circa 800.000 persone producendo forse la principale fonte di valuta straniera del Marocco, anche se i contadini pare non ci guadagnino molto. La coltivazione nei dintorni di Ketama ha avuto inizio nel XV secolo e nel 1912 la Spagna garantì il diritto di coltivare questa pianta ad alcune tribù del Rif. Nel 1956, quando il Marocco ottenne l’indipendenza, la cannabis venne proibita, ma ben presto Mohammed V dovette rassegnarsi ed autorizzare la coltivazione a causa di una rivolta scoppiata.
Loschi figuri lungo il cammino offrono l’apprezzata droga (l’hashish marocchino è una forma concentrata di marijuana), non da noi che non ci sogniamo neppure di fumare una solo sigaretta, ammiccando ai passanti.
Troppe automobili con targa olandese e marocchini a bordo fanno dedurre quanto il commercio tra questi luoghi di tollerata produzione e l’Olanda, il paese europeo dove le droghe leggere sono legali, sia fiorente. Come la nasconderanno per transitare attraverso Spagna e Francia? Pare su veloci imbarcazioni ma forse anche dentro i pneumatici delle auto e dei camion, come mi dissero fare tra il Guatemala e il Messico anni orsono.
Chefchaouen – il cui nome significa guarda le vette - ci ha accolto bianca e azzurra in un bel contesto di monti e vallate. Domani le previsioni sono di pioggia per tutto il giorno e se così sarà noi ce ne staremo nel discreto ma un po’ costoso camping Azilan a sbrigare le nostre faccende in attesa del sole previsto per il giorno seguente.
Dimenticavamo: abbiamo sperimentato la nostra nuova piccola lavatrice in miniatura e funziona benissimo! Grazie alla mamma di Eve per il suo prezioso contributo!
Questo non è un albero, ma una donna sotto il peso
di un lavoro che forse sarebbe meglio
facessero gli uomini da queste parti
anzichè spacciare hashish...
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