The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

18 maggio 2011

Granada è sempre Granada

Granada è sempre Granada, e n'è passato del tempo dalla prima volta che fui meravigliato dalla bellezza dell’Alhambra. Oltre venticinque anni orsono, questa meraviglia, annoverata tra le meraviglie del mondo, non era però così complicata da avvicinare. Oggi può essere visitata da non più di 8500 persone ogni giorno (costo del biglietto 13 euro, un bel business) e molti che come noi giungono al suo ingresso nella tarda mattinata si sentono dire che non ci sono più possibilità di vedere gli stupendi palazzi decorati dall’arte araba. Solo i giardini del Generalife e l’Alcazaba vengono offerti ai poveri ritardatari per l’ammontare di 8 euro. Scarsa l’assistenza e le informazioni offerte: scopriamo da soli per puro caso che esiste una possibilità di entrata notturna dalle 22 alle 23,30 dal costo di 9 euro (per arrivare ad un totale di spesa per due persone di euro 34, alla faccia del costo dei giardinieri e della manutenzione!)
Non siamo i soli a notare questa meraviglia di complicazioni, politiche e di denaro a detta anche dei dipendenti stessi che lavorano qui.
In passato non era così. Con tutto il rispetto per i gruppi turistici: noi non proviamo alcuna simpatia per i viaggi organizzati e per il turismo di massa che rastrella tramite le agenzie la maggioranza dei biglietti a disposizione lasciandone troppo pochi ai turisti individuali.
In passato si giungeva in queste affascinanti terre andaluse del sud della Spagna con un lunghissimo viaggio in autostop, in moto (fu il mio caso), in auto, poiché i voli aerei erano molto costosi, e luoghi magici come l’Alhambra non erano mai invasi da migliaia di turisti di ogni specie e livello. Oggi i voli low-cost permettono, nel bene e nel male, questa letterale invasione di massa da cui l’orgoglioso viaggiatore indipendente - e  sempre sottolineeremo le differenze tra turista e viaggiatore - deve fuggire ad ogni angolo. I rumorosi e numerosi gruppi di chiassosi turisti accompagnati per mano dalle logorroiche guide disturbano non poco la quiete di luoghi come l’Alhambra e di altri monumenti e chiese, complicando inoltre la possibilità di buoni scatti fotografici.
Ma così è, putroppo. Gli antichi costruttori di mirabili opere architettoniche e artistiche forse non avrebbero mai immaginato che la loro arte sarebbe diventata un enorme guadagno gestito dalla grettezza dell’uomo moderno, incapace ormai di produrre qualcosa che si avvicini a tanta maestosa bellezza.










Per visualizzare le foto in dimensioni maggiori cliccare sull’immagine. Chi fosse interessato a vedere altre fotografie del viaggio ci chieda amicizia in Facebook cliccando qui : www.facebook.com/eliseo.oberti

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