Ultimi giorni a Màlaga, nonostante il programma era di resistere ancora una decina di giorni ai magri incassi serali. Dopo oltre tre mesi e mezzo, ci siamo psicologicamente e fisicamente stancati di investire il nostro prezioso tempo in qualcosa che non ha ripagato se non in minima parte i nostri sforzi. Pazienza, quest’anno è andata così, forse per inesperienza – ma tutti i colleghi non sono soddisfatti di questa smorta stagione estiva – forse per scelte errate, forse perché la crisi è un mostro troppo grande da combattere per chiunque.
Ultimi giorni a Màlaga con qualche nuvola e goccia di pioggia, godendo della compagnia dei pochi amici incontrati, tra cui il sivigliano Jacinto e la moglie colombiana Neri, sempre allegri e nostri vicini di casa con il loro furgone che da anni parcheggiano da queste parti per sfuggire alla calura di Còrdova dove hanno casa. E Tony, l’italo argentino nostro compagno di piccole gioie e delusioni commerciali sul paseo maritimo del Pedregal. E Mari Mar una dolce donna di Chiclana che lavora in campo sociale e cucina magistralmente. E tutti quelli che hanno mostrato un pizzico di umanità, apertura, gentilezza, disponibilità nel mare di ruvida rudezza che s’incontra in questo angolo del mondo.
Alcuni giorni per sistemare e riordinare il Wanderer, superare il week end di traffico intenso, e all’inizio della prossima settimana si riprende la strada ovunque essa ci voglia portare.
La Feria di Màlaga
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