The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

17 novembre 2011

Essaouira foto dipinta

La nostra affezionata macchina fotografica Sony Cyber-shot 7.2 Megapixels, comprata nel 2007, ci ha lasciato, forse per sempre.
Dopo aver attraversato oceani fino in Polinesia, nonché immortalato fedelmente con i suoi colori i meravigliosi paesaggi di questa vita da Gentleman gipsy attraverso l’Italia, la Francia, la Spagna, il Portogallo e il Marocco, ieri ad un certo punto si è spenta e non si riaccende più.
In realtà ne ha passate di tutte: l’ultima avventura, a Tossa di Mar in Spagna, fu quando cadde dalla Vespa in corsa, fuoriuscendo dalla tasca dei miei pantaloni schiantandosi sull’asfalto. Quel giorno pensammo fosse l’ultimo, invece la rimontammo alla belle meglio – si era scoperchiata con deformazioni varie – scoprendo che funzionava ancora benissimo e continuava a fare le belle foto che sapeva fare.  I suoi servigi sono continuati ancora alcuni mesi dopo quell’episodio che forse ebbe comunque qualche conseguenza non immediata. Amen.
Indegna sostituta, in attesa di un nuovo acquisto, sarà una Werlisa WD97 9.0 Mega Pixels Cybersnap (la conoscete? J) che Sara ha trovato per terra davanti al Museo del Prado a Madrid alcuni mesi fa. Non ha un’ottica Zeiss come la Sony, non possiede uno zoom e non è così valida ma ieri sera ad Essaouira abbiamo scoperto che fa delle foto strane e surreali che a volte sembrano dei quadri dipinti. Abbiamo deciso allora di aprire un nuovo filone: le foto dipinti. Guardate un po’…

Essaouira foto dipinta dalla macchina fotografica provvisoria....









Per visualizzare le foto in dimensioni maggiori cliccare sull’immagine. Chi fosse interessato a vedere altre fotografie del viaggio ci chieda amicizia in Facebook cliccando qui : www.facebook.com/eliseo.oberti

2 commenti:

  1. definitivamente si può dire che dalla fotocamera Werlisa ne hai tratto un buon profitto. Un collega di lavoro ne aveva una simile, color giallognolo/oro. E purtroppo l'apparenza l'ha ingannato. Mi disse che la comprò per meno di 600 pesos(circa 28/30 €) e la comprò anche se gli parve strano il basso prezzo paragonato alle caratteristiche della fotocamera; zoom da 8x, 9 megapix espandibili a 12, ed altre cartteristiche pubblicitarie attraenti. Il fatto é che la batteria non gli durava piú 35/40 foto senza flash, e le fotografie, secondo lui, erano di pessima qualità. Fatto sta che allora, dopo aversi comprato una Sony Cybershot da 14 megapix, regalò la Werlisa a suo figlio diciottenne, il quale dopo un paio di giorni mandò una mail al padre includendo la fotocamera nella lista delle cose che un padre fà per far incavolare un figlio. Però tu hai trovato il modo utile di usarla Eli. Le fotografie non avranno quella nitidezza che danno una Sony o una Canon, comunque sia rimangono artisticamente belle. Con il limone non si fa lo champagne, si fa la limonata.
    Un abrazo.
    Anto./

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  2. Ciao Antonello! Si...la suddetta Werlisa è gia stata venduta a un trafficante marocchino per pochi euro.... comunque sia qualche foto non da buttare l'ha fatta...! :-) Adesso abbiamo preso un'altra Sony ma rimpiango ancora il vecchio modello per ora, con cui mi trovavo benissimo! Un abbraccio forte a te e al tuo Messico!

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