The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

20 dicembre 2011

M’Hamid, toccata e fuga

M’Hamid, un tempo fiorente tappa sulle vie carovaniere, è rimasta isolata a causa delle tensioni al confine tra il Marocco e l’Algeria che dista poche decine di chilometri. Si tratta del punto di partenza per raggiungere l’Erg Chigaga, un tratto di 40 km di dune sahariane dorate che arrivano ad un altezza di 300 metri, situate a circa 56 km da M’Hamid, distanza che richiede quasi tre ore con un fuoristrada, oppure dai cinque ai sette giorni a dorso di dromedario andata e ritorno. Il tutto è abbastanza costoso, e noi, avendo già assaporato pochi mesi fa il deserto e le dune di Merzouga che sono comodamente visibili e raggiungibili a piedi, non ce la sentiamo di investire tempo e soprattutto denaro in questa sia pur interessante escursione.
Che ci siamo venuti a fare allora a M’Hamid? Innanzitutto per ripercorrere la bellissima Valle del Draa fino a Zagora e poi per esplorare il resto del cammino che avevamo conosciuto in precedenza fino alle dune di Tinfou, per giungere a M’Hamid dove la strada finisce nel deserto.
Abbastanza fastidiosa l’insistenza degli addetti ai lavori nel settore guide e tour nel deserto, che fermano addirittura i viaggiatori piantandosi nel bel mezzo della strada. Grande la delusione per il camping Paradise Garden, citato come il migliore ma ora, a causa di un cambio di gestione, in stato di abbandono e trascuratezza. Naturalmente pochissime le presenze: anche stasera siamo gli unici qui.
Per Natale avevamo intenzione di raggiungere nuovamente Merzouga e le sue atmosfere di dune al tramonto ma stiamo sinceramente riflettendo su un ritorno ad Agadir, al suo piacevole clima e alle comodità del Camping Atlantica, ove trascorrere ancora un paio di settimane prima di puntare a nord, ripassare a Chefchaouen (clima permettendo) e a Larache per salutare i nostri amici.
Ci restano ancora un mese e dieci giorni di Marocco.
Valle del Draa


La strada per M’Hamid

 
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