The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

2 maggio 2015

Aziz, dal Kashmir alla Libia, da Lampedusa al Lago d’Iseo

Oggi nei boschi, lungo il sentiero che porta alla ferrata della Corna Trentapassi, ho conosciuto Aziz, un boscaiolo taglialegna pakistano. Stavo fotografando la capanna dove vive quando viene da quelle parti per tagliare alberi e fare legna per conto di un locale. Non conoscendo bene l’italiano, inizialmente era impacciato nella comunicazione, poi, una volta compreso che potevamo discorrere in inglese, i suoi occhi si sono illuminati, felici di aver trovato un italiano che parli bene inglese (dice che ce ne sono pochi da quelle parti).
Originario del Kashmir pakistano, con moglie e figli ancora in quei luoghi dove il conflitto non finisce mai, da tempo si era trasferito in Africa per lavorare, finendo poi in Libia dove gli eventi sono precipitati negli ultimi tempi. Aziz, come molti, rischiando vita e miseria assoluta in un paese agitato, martoriato e senza alcun controllo come la Libia, ha scelto di rischiare la propria vita in mare. Pagando 1000 dollari si è imbarcato e oltre un anno fa è giunto a Lampedusa vivendo sulla propria pelle ciò che noi leggiamo solo nei giornali.
In seguito ha ottenuto asilo politico, visti gli eventi bellici ancora presenti nella sua regione d’origine. Da tempo è alla ricerca di una situazione lavorativa decente,  seria e dignitosamente retribuita ma si rende conto che in Italia non è facile in questi anni. Tuttavia non se la sente di tentare nuove strade in altri Paesi Europei che forse possono offrire maggiori opportunità di lavoro: significherebbe ripetere il lungo e complicato processo burocratico del diritto di asilo per motivi politici e umanitari.
Intanto spera di trovare un lavoro serio per poter ricongiungersi con la sua famiglia che aspetta da lunghi anni di raggiungerlo in un angolo del mondo dove ci sia pace. Aziz mi ha raccontato la storia del suo Paese che ho ritrovato descritta anche in wikipedia e che riporto qui di seguito.
“Buona fortuna, amico mio”, gli ho detto salutandolo.
“Inshallah”, mi ha risposto Aziz.

“Il Conflitto del Kashmir si riferisce in generale alla disputa tra India, Pakistan e Cina per la regione del Kashmir. Questa disputa è sfociata più volte in confronti armati tra le tre nazioni.
Quasi immediatamente dopo l'Indipendenza, le tensioni fra l'India e il Pakistan cominciarono a degenerare. In base agli accordi stipulati, il sub-continente sotto dominio britannico si prevedeva avrebbe visto il sorgere di due distinti Stati: uno a prevalenza induista, col corredo delle regioni che a tale cultura religiosa si richiamavano, e l'altro a impronta marcatamente islamica, con le regioni i cui abitanti abbracciavano tale credo.
Fu così che la prima di tre guerre totali fra le due nazioni scoppiò in relazione alla Principato del Kashmir. A seguito della riluttanza del Maharaja induista del Kashmir di entrare a far parte del Pakistan, esso organizzò per tutta risposta un'invasione tribale di parti del Kashmir e, in un secondo momento l'invio di proprie truppe per annettere lo Stato.
Il Maharaja, Hari Singh, si appellò all'India e a Lord Mountbatten - il Governatore Generale -, chiedendo il loro aiuto, ma gli fu risposto che l'India non vedeva alcuna ragione per intervenire. Fu così che il Maharaja firmò l'Atto di Accessione e il Kashmir, unilateralmente, entrò a far parte dell'Unione Indiana (una decisione, successivamente, ratificata dalla Gran Bretagna, ma mai accettata dal Pakistan). Immediatamente dopo, le truppe indiane furono aviotrasportate a Srinagar e, in una famosa operazione, respinsero i nemici.
Una guerra intensa fu combattuta da un capo all'altro del Paese e quelli che erano stati colleghi si ritrovarono a combattere su due fronti opposti. Entrambi gli Stati riuscirono ad assicurarsi alcuni territori, ma subirono perdite significative.
Una non facile pace, sponsorizzata dalle Nazioni Unite fece tornare alla pace i due contendenti per la fine del 1948, con i soldati indiani e pakistani che restarono a fronteggiarsi sulla Linea di controllo che, da allora, divide il Kashmir in due zone.
Le tensioni fra l'India ed il Pakistan, soprattutto con riguardo al Kashmir, non sono mai state totalmente eliminate da allora.”(fonte Wikipedia)


La baracca nei boschi dove vive Aziz quando lavora nei pressi di Toline 
(Frazione di Pisogne, Bs)


Toline, Pisogne (Bs), Lago d'Iseo



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