Oggi nei boschi, lungo il sentiero che
porta alla ferrata della Corna Trentapassi, ho conosciuto Aziz, un boscaiolo
taglialegna pakistano. Stavo fotografando la capanna dove vive quando viene da
quelle parti per tagliare alberi e fare legna per conto di un locale. Non
conoscendo bene l’italiano, inizialmente era impacciato nella comunicazione,
poi, una volta compreso che potevamo discorrere in inglese, i suoi occhi si
sono illuminati, felici di aver trovato un italiano che parli bene inglese (dice
che ce ne sono pochi da quelle parti).
Originario del Kashmir pakistano, con
moglie e figli ancora in quei luoghi dove il conflitto non finisce mai, da
tempo si era trasferito in Africa per lavorare, finendo poi in Libia dove gli
eventi sono precipitati negli ultimi tempi. Aziz, come molti, rischiando vita e
miseria assoluta in un paese agitato, martoriato e senza alcun controllo come la
Libia, ha scelto di rischiare la propria vita in mare. Pagando 1000 dollari si
è imbarcato e oltre un anno fa è giunto a Lampedusa vivendo sulla propria pelle
ciò che noi leggiamo solo nei giornali.
In seguito ha ottenuto asilo politico,
visti gli eventi bellici ancora presenti nella sua regione d’origine. Da tempo
è alla ricerca di una situazione lavorativa decente, seria e dignitosamente retribuita ma si rende
conto che in Italia non è facile in questi anni. Tuttavia non se la sente di
tentare nuove strade in altri Paesi Europei che forse possono offrire maggiori
opportunità di lavoro: significherebbe ripetere il lungo e complicato processo
burocratico del diritto di asilo per motivi politici e umanitari.
Intanto spera di trovare un lavoro
serio per poter ricongiungersi con la sua famiglia che aspetta da lunghi anni
di raggiungerlo in un angolo del mondo dove ci sia pace. Aziz mi ha raccontato
la storia del suo Paese che ho ritrovato descritta anche in wikipedia e che riporto qui di seguito.
“Buona fortuna, amico mio”, gli ho
detto salutandolo.
“Inshallah”, mi ha risposto Aziz.
“Il Conflitto
del Kashmir si riferisce in generale alla disputa tra India, Pakistan e
Cina per la regione del Kashmir. Questa disputa è sfociata più volte in
confronti armati tra le tre nazioni.
Quasi
immediatamente dopo l'Indipendenza, le tensioni fra l'India e il Pakistan
cominciarono a degenerare. In base agli accordi stipulati, il sub-continente
sotto dominio britannico si prevedeva avrebbe visto il sorgere di due distinti
Stati: uno a prevalenza induista, col corredo delle regioni che a tale
cultura religiosa si richiamavano, e l'altro a impronta marcatamente islamica,
con le regioni i cui abitanti abbracciavano tale credo.
Fu
così che la prima di tre guerre totali fra le due nazioni scoppiò in relazione
alla Principato del Kashmir. A seguito della riluttanza del Maharaja induista
del Kashmir di entrare a far parte del Pakistan, esso organizzò per tutta
risposta un'invasione tribale di parti del Kashmir e, in un secondo momento
l'invio di proprie truppe per annettere lo Stato.
Il
Maharaja, Hari Singh, si appellò all'India e a Lord Mountbatten - il
Governatore Generale -, chiedendo il loro aiuto, ma gli fu risposto che l'India
non vedeva alcuna ragione per intervenire. Fu così che il Maharaja firmò l'Atto
di Accessione e il Kashmir, unilateralmente, entrò a far parte dell'Unione
Indiana (una decisione, successivamente, ratificata dalla Gran Bretagna,
ma mai accettata dal Pakistan). Immediatamente dopo, le truppe indiane furono
aviotrasportate a Srinagar e, in una famosa operazione, respinsero i nemici.
Una
guerra intensa fu combattuta da un capo all'altro del Paese e quelli che erano
stati colleghi si ritrovarono a combattere su due fronti opposti. Entrambi gli
Stati riuscirono ad assicurarsi alcuni territori, ma subirono perdite
significative.
Una
non facile pace, sponsorizzata dalle Nazioni Unite fece tornare alla
pace i due contendenti per la fine del 1948, con i soldati indiani e pakistani
che restarono a fronteggiarsi sulla Linea di controllo che, da
allora, divide il Kashmir in due zone.
Le
tensioni fra l'India ed il Pakistan, soprattutto con riguardo al Kashmir, non sono
mai state totalmente eliminate da allora.”(fonte Wikipedia)
La baracca nei boschi dove vive Aziz quando lavora nei pressi di Toline
(Frazione di Pisogne, Bs)
Toline, Pisogne (Bs), Lago d'Iseo
Cliccate sulle foto per ingrandirle ed apprezzarle maggiormente-
Molte più foto sono nel mio spazio in Facebook.
Chi desidera visionarle mi chieda il contatto specificando il motivo
“fotografico”.
Grazie.
Altri link dell’autore:
Il canale in You Tube dove trovare tutti i minivideo di
Gentleman Gipsy:
La pittura:
Le foto di“pop art”: curiosità, stranezze e poesia del mondo
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