The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

10 settembre 2017

Dronningruta, la strada della Regina

Il sentiero da Stø a Nyksund, da me percorso partendo da Stø, viene chiamato Dronningruta, “Strada della Regina”, da quando fu percorso dalla regina Sonja di Norvegia nel 1994. E’ una camminata molto conosciuta, ben segnalata con “T” rosse. La maggior parte degli escursionisti preferisce iniziarla con il tratto più impegnativo, salendo all’interno del promontorio e faticando un po’ di più nel percorso di andata di questo circuito dato di 5 ore (in teoria) che tocca i 517 m del monte Sørkulen, per poi ritornare con più calma dal sentiero più agevole che passa in riva al mare.
Lonely Planet purtroppo fornisce informazioni parziali, senza far comprendere che i molti saliscendi fanno aumentare notevolmente la somma totale dei dislivelli da superare. Inoltre a me è capitato di farlo in verso contrario rispetto a quello suggerito, per insufficienti informazioni relative a dove imboccare il sentiero interno. 
Quindi da prima ho percorso il cammino lungo la costa, attraverso spiagge e montagne, e costeggiando laghetti sono salito in quota fino a ritrovarmi a discendere a Nyksund, visitando il villaggio di pescatori per la seconda volta (ma con il sole rispetto al giorno precedente).
Poi sono ripartito per affrontare la parte più lunga, dura e difficile, risalendo da Nyksund nuovamente sui monti e iniziando ad avvertire maggiormente la fatica, unitamente a un fastidio muscolare in una gamba.
Nell’ultima parte del sentiero, per almeno tre ore di cammino, ho dovuto rallentare molto il mio ritmo. In più, nell’ultima parte sono stato raggiunto da nuvole e nebbia che risalivano lentamente dalla superficie del mare, portando vento freddo che contrastava con il sole, l’azzurro, il caldo e le sudate che avevo dovuto fare fino a quel momento.
In poche parole, ottime le fotografie ma sono arrivato all’auto dopo oltre dieci ore, pause fotografiche e visita a Nyksund comprese.
Abbastanza stremato ma appagato: i panorami che si godono da lassù sono impagabili.
Ce l’ho fatta, ma a fatica…
E’ una camminata da affrontare solo se dotati di un discreto allenamento.



La prima parte del sentiero corre lungo il mare




Poi si sale...




... e si scende, se si vuole visitare Nyksund


Poi si risale, si riscende e si risale svariate volte lungo il
percorso interno sul promontorio




I panorami valgono senz'altro la fatica!











Nebbia fredda in arrivo dal mare...






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