Corinto non sembra offrire molto, oltre al famoso canale e alla piazza con la statua di Pegaso, figura della mitologia greca, il più famoso dei cavalli alati. Secondo il mito, nacque dal terreno bagnato dal sangue versato quando Perseo tagliò il collo di Medusa. Secondo un'altra versione, Pegaso sarebbe balzato direttamente fuori dal collo tagliato del mostro. L'idea di un cavallo alato è molto antica e proviene dall'Asia Minore. La vitalità e la forza del cavallo, unite alla capacità di volare e quindi di svincolarsi dal peso della gravità fanno di Pegaso un simbolo della vita spirituale del poeta e della sua ispirazione che si eleva indomabile, incurante di qualsiasi ostacolo terreno.
Avendolo percorso nel lontano 1987 a bordo della nave Espresso Egitto che da Venezia, passando per Atene e Creta, mi portò ad Alessandria d’Egitto con la mia moto, ho rivisto volentieri il canale di Corinto, un alveo artificiale navigabile che collega il golfo Saronico, nel mar Egeo, con il golfo di Corinto, nel mar Ionio, tagliando in due l'istmo che li separa. Costruito tra il 1881 e il 1893, ha una lunghezza di 6.343 metri, una larghezza minima di 24,6 metri al livello del mare e una larghezza di 21 metri alla profondità di 8 metri, limitando così il passaggio a navi di stazza medio-piccola (circa 10 000 t). Nel 1988 alle due estremità del canale sono stati realizzati due ponti stradali, a quota del mare, che consentono ad auto e pedoni di attraversare il canale. La caratteristica ingegneristica unica è che questi ponti, per permettere alle imbarcazioni di entrare o uscire dal canale, si immergono completamente in acqua, per riemergere a transito avvenuto.
Per la notte sosta libera in un’area autostradale, a circa 45 km da Atene, per un tramonto niente male. Un addetto alla sicurezza autostradale si è fermato per chiedermi se tutto era ok, se avevo problemi al van, e mi ha confermato che se dormivo qua era sorvegliato da telecamere ed era un’area sicura. Complimenti alla Grecia e al numero 1025 Road Safety.










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